lunedì 20 luglio 2015

Pasticciotto salentino

Il pasticciotto è un dolce tipico pugliese della zona del Salento, fatto con pasta frolla farcita di crema pasticciera e cotto in forno.
La nascita di questo dolce risale almeno all'inizio del Settecento, prodotto che mantiene l'antico metodo di lavorazione e della provenienza locale delle materie prime.
È tipica abitudine dei salentini, e ora dei sempre più turisti, consumare questo dolce appena sfornato e ancora caldo durante la prima colazione.


La tradizione evoca la nascita del pasticciotto nel 1745 a Galatina nella bottega pasticciera della famiglia Ascalone durante le festività di San Paolo, guaritore delle "tarantate". Dove un pasticcere della famiglia di nome Nicola si arrovellava per inventare una novità che potesse risollevare l'infelice situazione economica della bottega. Tra una torta e l'altra si ritrovò un impasto e un po' di crema non sufficienti per cuocerne un'altra. Decise così di utilizzare questi resti ponendoli in un recipiente di rame facendone una piccolissima torta di crema che lui stesso definì un pasticcio e lo mise nel forno. A cottura avvenuta lo regalò a un cliente. I complimenti e le lodi si sprecarono. Il pasticcio risultò squisito e l'uomo ne volle altri da portare in famiglia. Nacque così il "pasticciotto de Lu Scalone". Il successo fu improvviso e strabiliante e la voce si sparse in tutta la provincia Lecce. Città che lo ha riconosciuto come dolce tipico leccese ed è presente nell'elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali. 

 Assaggiatelo a colazione accompagnato con caffè o cappuccino, è una vera delizia!

mercoledì 1 luglio 2015

La Zanzara (poesia barocca)

LA ZANZARA

Animato rumor, tromba vagante,
che solo per ferir talor ti posi,
turbamento de l'ombre e de' riposi,
fremito alato e mormorio volante;

per ciel notturno animaletto errante,
pon freno ai tuoi susurri aspri e noiosi;
invan ti sforzi tu ch'io non riposi:
basta a non riposar l'esser amante.

Vattene a chi non ama, a chi mi sprezza
vattene; e incontro a lei quanto più sai 
desta il suono, arma gli aghi, usa fierezza.

D'aver punta vantar sì ti potrai
colei, ch'Amor con sua dorata frezza
pungere ed impiagar non poté mai.


Questa poesia, in cui le immagini inattese e gli accostamenti sorprendenti assumono un tono scherzoso, con parallelismo tra le pene d'amore e le pene determinate dal morso della zanzara: il poeta soffre già abbastanza per conto suo, senza bisogno delle punture del fastidioso insetto, e per questo lo invita a sfogarsi sulla donna, che non è afflitta da nessuna pena d'amore. Grazie a questo impoetico accostamento il motivo canonico della ferita amorosa, ovvero le sofferenze del­l'innamorato non ricambiato, qui viene ripreso in chiave ironica e giocosa.


Gianfrance­sco Maria Materdona, nato in provincia di Lecce, fu sacerdote. Non si hanno notizie di quel che ha fatto nella sua vita. Oltre alle poesie, rac­colte nelle Rime(1629), scrisse opere edificanti, come Le lettere di buone fèste (1624) L'utile spa­vento del peccatore (1629).

Proverbio salentino

Ci nasce bbehhra, nasce maretata.
        (Chi nasce bella, nasce sposata)

PEPERONI CON BACCALÀ


PEPERONI CON BACCALÀ

INGREDIENTI PER 6 PERSONE 

750 g di baccalà ammollato.
4 peperoni
1 cipolla e 1\2 
1 aglio e 1\2
400 g di pomodoro
1 peperoncino piccante fresco
pangrattato
olio extravergine
sale, pepe

Preparazione 30' Cottura 40'

Fate cuocere il baccalà in una pentola con acqua bollente per circa 7 minuti, scolatelo, togliete la pelle e diliscatelo.
Versate poco olio in una casseruola, unite la cipolla e l'aglio tagliati a lamelle sottili, insieme a due peperoni tagliati a rondelle. Fate cuocere a fuoco moderato finché i peperoni saranno appassiti e la cipolla sarà diventata tenera, quindi unite i pomodori pelati, privati dei semi e schiacciati con una forchetta, mescolate bene con un cucchiaio di legno e fate insaporire.
Aggiungete il baccalà tagliato a pezzi e fateli cuocere a fuoco moderato fino a quando si saranno ammorbiditi, insaporite con pepe e peperoncino. Mescolate il tutto e tenete da parte.
Mettete in una terrina il peperone rimasto, mondato e tagliato a striscioline sottili, 1 cucchiaio di pangrattato e 2 cucchiai di olio con un po' di sale; amalgamate bene il tutto.
Mettete il baccalà con il suo sugo in un piatto da portata, cospargete la superficie con il composto di peperone e pangrattato e servite, e buon appetito!

giovedì 29 gennaio 2015

Pepata di cozze nere e vongole







INGREDIENTI:

- 1 Kg. di cozze
- 1 spicchio d'aglio
- olio extravergine
- pepe (q.b.)



PREPARAZIONE:
Lavare molto bene le cozze col guscio togliendo la pagliuzza che c'è all'interno della cozza. Soffriggere uno spicchio d'aglio un po' di peperoncino, nell'olio si versano le cozze e le vongole  e si lasciano cuocere fino a quando le stesse non si aprono. 
Dopo cotte servire con una bella spolverata di prezzemolo fresco.

Uhmm.. Che buone!

Proverbio salentino

A ddrunca rrivi, mpizza u zzippu.
(Dove arrivi metti il bastoncino)

da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/proverbi/salento/proverbio-52891?f=t:301>
Salento un po'


Gallipoli. porticciolo e castello Rivelino

GALLIPOLI





LECCE



Linguine al pomodoro con cozze nere e vongole




INGREDIENTI per 4 persone

0,500 kg Cozze nere

0,500 kg Vongole veraci
4 cucchiai Olio d'oliva extravergine

6 pomodori
1 Spicchio d'aglio
Q.b. Pasta
Q.b. Prezzemolo, Sale

Preparazione:
Mettere in una pentola le cozze e le vongole intere col guscio, dopo averle ben lavate, cuocetele a fuoco lento. Una volta che si saranno aperte raccogliete l'acqua che ne è venuta fuori e, dopo averla ben filtrata, mettetela in un recipiente.
In un'altra pentola, mettete 2\3 cucchiai da tavola di olio extravergine d'oliva  ed 2 spicchi d'aglio interi. A cottura iniziata buttateci dentro le cozze e le vongole sgusciate insieme alla loro acqua che già avrete messo da parte.
.


Mettete in un in un altro pentolino dell'olio extravergine d'oliva e dei pomodori sbucciati, facendoli rosolare il tutto, aggiungete un cucchiaino di zucchero. Dopo aver fatto cucinare i pomodori per pochi minuti aggiungete l'intingolo alle cozze che nel frattempo continuano a cucinare e fate amalgamare il tutto per qualche minuto.

In un'altra pentola mettete a cucinare la pasta metà cottura toglietela e versatela nel sughetto con le cozze e le vongole che nel frattempo continua a cucinare massimo 10 min. e fate finire la cottura della pasta nel sughetto così ottenuto.
Spegnete il tutto, la pasta deve essere ancora ben al dente e spolverate con del prezzemolo crudo che avrete ben tagliato, coprite con un coperchio affinché i sapori si mescolino e formino un tutt'uno con la pasta e lasciate riposare per 5 min.

Buon appetito!

mercoledì 28 gennaio 2015

Proverbio salentino

Ahh! Ci putia essiri nu fiuru, parlava picca e no muria sulu!


(Ahh! Se potessi essere un fiore, parlavo poco e non morivo solo!)

da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/proverbi/salento/proverbio-150546?f=t:301>